I Tarocchi rappresentano raffigurazioni simboliche di idee universali, dietro le quali si celano tutti gli assoluti della mente umana, ed è in questo senso che essi contengono la dottrina segreta, che è la realizzazione di pochi delle verità incise nella coscienza di tutti. (Arthur E. Waite)
Nel corso della loro evoluzione, le carte dei Tarocchi hanno assorbito la saggezza, la narrativa, le filosofie, l’antropologia culturale e le lezioni morali di molte società, di molte religioni e di molte scuole di pensiero. Essi rappresentano lo spettro delle condizioni e personalità umane archetipiche che possono essere utilizzate dal moderno praticante per la valutazione psicologica proiettiva. I Tarocchi ci aiutano a guardare dentro di noi per comprendere le nostre emozioni, le vere ragioni che si celano dietro le nostre azioni, e le sorgenti dei conflitti.
I Tarocchi disvelano il futuro? Sì, lo fanno, lo fanno perchè il futuro è configurato dai semi piantati ieri, innaffiati oggi e giorno per giorno, che germogliano e si dispiegano verso una linea di sviluppo ben precisa. Questa linea è inesorabile solo per l’uomo inconsapevole. Può essere modificata, attraverso la comprensione delle dinamiche che ci muovono e creano il nostro destino. E il supremo contributo dei Tarocchi può essere proprio la comprensione di queste dinamiche. E dunque la modifica del proprio destino.
Gettando un faro di nuova luce sulla nostra dimensione di vita, i Tarocchi ci aiutano a pensare ai nostri problemi da una prospettiva diversa e diventano un vero e proprio strumento di supporto decisionale, aiutando a tracciare una strada verso la risoluzione.
Il tipico processo analitico della maggior parte delle persone incorpora l’intelligenza emotiva e quella razionale. Applicando i Tarocchi, noi aggiungiamo una terza dimensione: quella dell’intelligenza spirituale. Perchè parlandoci, nel linguaggio dei simboli, delle forze primarie e radicali che guidano i nostri passi, consentono di decifrare e spiegare ogni livello del nostro disagio, che si tratti di un dilemma della vita quotidiana (perchè non riesco ad avere un lavoro stabile? perchè non trovo l’amore vero?) o dei più profondi interrogativi legati alle dinamiche karmiche (perchè mi imbatto sempre negli stessi problemi?) e al processo stesso dell’incarnazione (qual è la lezione che devo imparare in questa vita?).
Quel che succede con i Tarocchi è che i segni e i simboli delle carte facilitano il recupero di informazioni dall’inconscio e consentono di portarle al piano conscio della mente, e quindi renderle disponibili per ricercare soluzioni creative (nel senso letterale di creare il proprio destino con la forza della consapevolezza), presentando i problemi sotto una angolazione differente da quella sotto cui li abbiamo osservati fino a oggi, offrendo così la possibilità di compiere una svolta fondamentale che ci consente di muovere un poderoso passo in avanti.
Quel che compiono le carte dei Tarocchi in una stesa è l’attivazione dell’immaginazione (intesa come facoltà fondamentale/chiave di accesso al mondo interiore) dell’interprete cui ci siamo rivolti. L’immaginazione a sua volta attiva l’intuizione, lo strumento che canalizza il percorso verso la verità fondamentale della questione su cui abbiamo chiesto un responso.
La verità, spesso, si trova nell’Inconscio. Inconscio con la I maiuscola, naturalmente, che non è la “cantina della psiche” descritta dalla prima psicoanalisi ma il Regno del Tutto dove ogni fenomeno è noto in virtù del fatto che tutto è interconnesso e il tempo in realtà non esiste.
Gli scettici diranno che non esiste verità obiettiva nei Tarocchi, ma soltanto una verità soggettiva. Noi proiettiamo le nostre storie personali nei significati delle carte e costruiamo la nostra verità. E’ proprio così. Ed è esattamente in questo modo che la lettura dei Tarocchi aiuta le persone a guadagnare insight sulle situazioni in cui si trovano che altrimenti sembrerebbero senza speranza – perchè le tensioni, la tristezza, la frustrazione e le preoccupazioni quotidiane offuscano la consapevolezza e impediscono l’individuazione delle soluzioni. Noi riconciliamo la nostra storia personale con la narrativa delle carte e attraverso quel processo iniziamo a vedere la nostra situazione attraverso nuove prospettive e da angolazioni diverse.
Una lettura dei Tarocchi mette in luce i bivi che incontriamo sul nostro cammino, indicandoci così le vere strade alternative che possiamo percorrere e come queste modificheranno lo sviluppo delle nostre situazioni problematiche. Cioè, come percorrere un altro sentiero possa portare a modificare, letteralmente scegliendolo (e costruendolo personalmente) il nostro destino.
Dalla comprensione scaturisce la trasformazione.
L’interprete dei Tarocchi cui ci si rivolge per “farsi leggere le carte” è solo uno strumento, un tramite, qualcuno in grado di decifrare una tastiera simbolica che fornisce risposte esatte, esatte non per una sorta di fumosa magia ma perchè quella tastiera permette l’accesso al mondo altro, al mondo interconnesso. E ci mostra cose che in realtà già sapevamo ma non volevamo o non riuscivamo a vedere.
I Tarocchi sono uno specchio. Riflettono precisamente la nostra immagine. Mostrano le nostre forze e le nostre debolezze. Inducono a confrontarci con le decisioni che abbiamo preso in passato, i comportamenti che abbiamo adottato, quelli buoni come quelli cattivi, e mostrano come queste componenti influenzino, oggi, le nostre vite. Ed è davvero prodigioso come con i Tarocchi vengano fuori dal mazzo sempre proprio gli archetipi con cui dobbiamo lavorare per fare un passo avanti nella vita.
Questo tipo di approccio ai Tarocchi, questo lavoro con i Tarocchi, non è universale tra i praticanti.
La cartomante di strada, tradizione prevalente in Italia e non solo, che “predice il futuro” (amore-salute-lavoro) compie un rispettabilissimo esercizio di divinazione che, se se ne comprende la vera natura e i limiti, ha una sua ragion d’essere. Pratica rispettabile, appunto, ma che non coadiuva in alcun modo l’evoluzione, cioè non favorisce la risoluzione dei problemi.
Un’altra tradizione molto importante è quella dell’occultismo, che conta autori di prim’ordine e consente una conoscenza profonda delle forze vitali che si esprimono negli Arcani. Tuttavia, è una conoscenza necessariamente limitata a pochi e non utilizzabile in modo pratico nel quotidiano.
L’uso dei Tarocchi di cui parlo qui è una vera e propria Tarosofia ed è poco diffuso nel nostro paese e deriva invece dalla grande tradizione anglosassone che fa capo ad Arthur White e Pamela Smith e a tutta la riflessione successiva, che ha integrato elementi della psicologia e in particolare di quella del profondo, della concezione olistica dell’essere umano, della speculazione sulle dinamiche della reincarnazione, del ruolo che il pensiero ha di generare plasticamente il mondo circostante.
Questa visione sintetica abbraccia tanto la divinazione spicciola che la predizione di ampio respiro, tanto la comprensione psicologica dei fenomeni quanto quella spirituale ed esistenziale.
Naturalmente la preparazione, la serietà e la sensibilità dell’interprete giocano un ruolo fondamentale.
E tu, hai mai provato a usare i Tarocchi? Raccontami la tua esperienza in un commento qui in basso!
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Grazie per lo sforzo che fai (e che altri come te fanno) per diffondere queste conoscenze e “liberare” i Tarocchi dalla serie di pregiudizi che sono stati loro attribuiti e che non permettono a molti di prenderli sul serio come strumento di crescita personale. È grazie al vostro aiuto che ho iniziato un percorso di consapevolezza prima sul piano fisico/alimentare e poi su quello psico-emozionale che mi ha portato a capire le ragioni dei miei blocchi e a guarire dalle mie malattie del corpo e dell’anima. I Tarocchi mi aiutano (ma non sono l’unico modo) ad accedere a una parte di me cui finora non prestavo ascolto, sottoponendomi risposte che già spesso sapevo ma cui non attribuivo importanza o su cui non credevo di avere possibilità di intervento. C’è bisogno di più persone come te al mondo! Grazie mille!
Grazie Diego. Hai colto perfettamente l’intento del nostro lavoro !
Ciao Fabio, neofita nello studio della macrobiotica, cercavo documenti validi di informazione e alla primissima ricerca, già solo il titolo del tuo “pamphlet”, tra i tanti: ricette macrobiotiche, cucina macrobiotica, cosa mangiare….mi ha fatto scegliere il tuo scritto come primissimo approccio al tema. Grazie, mi ha aperto mondi, probabilmente ne avessi aperto uno degli altri avrei perso interesse ancor prima di cominciare! E da li scoprire il tuo blog, la densità e competenza intellettuale e spirituale dei temi trattati ne fa un prezioso faro. Grazie.
Amalia, grazie di cuore per il tuo apprezzamento e… per aver capito.