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La bambina Sofia e la bambola Gioia che il Corvo doveva annientare


«Il vuoto è per me assenza, lontananza affettiva, buio percettivo che deve essere colmato al più presto per non sentire che qualcosa sprofonda, senso di morte. Ogni istante contiene un vuoto, ed ogni istante ho la tendenza a volerlo riempire con qualcosa. Il paradosso è che il riempire stesso contiene un vuoto, perchè io non sono dentro l’atto del riempire e talvolta mi sembra che per questo nulla si riesca mai a riempire veramente, e che in questo vuoto ci sia l’origine di una profonda infelicità esistenziale. Come se non stessi bene in alcun luogo.

Nella regressione ipnotica, ho immediatamente visto una me stessa bambina. Oltre il Portale del Tempo vedo meglio che la bambina ha 12 anni circa, e dirà di chiamarsi Sofia e di trovarsi in un luogo che si chiama Lanzarote. Lei (io) si trova sul ciglio di un burrone intenta a guardare giù. Ha dei sandali di cuoio ai piedi. Percepisco immediatamente la sua disperazione. La sua bambola, Gioia, è caduta giù, e solo dopo comprenderò che lei stessa l’ha probabilmente gettata da questa rupe. E’ un’immagine confusa, percepisco tutta l’ambivalenza del suo e mio cuore: la disperazione di questa bambola caduta giù come per una tragica fatalità, e il sentimento di averla salvata da una sorte ancora più tremenda.

Poco dopo comincia a scappare perché è inseguita da un uomo spaventoso chiamato “Il Corvo”, e uno dei fatti più tremendi è che in quel momento lei, costretta a scappare, non può vegliare dall’alto la sua bambola Gioia. Si sente in colpa, ma è trafelata e deve scappare.  In verità sento che in quella bambola Sofia aveva in qualche modo riposto la sua Anima, e il Corvo voleva smembrarla.

Lanzarote

Il Corvo durante la corsa l’afferra per un piede e la bambina cade e si fa male ad un ginocchio, ma continua a correre disperata. Ma ad un certo punto si placa perché si accorge che il Corvo è sparito nel nulla, e in quel preciso momento io comincio a percepire che il Corvo è solo nella mia mente, solo nella mente di Sofia.

Fabio mi conduce oltre in questo tempo e più avanti ecco la piccola legata alle mani in un letto di una stanza lurida e non familiare per lei, dove si sente imprigionata e sola al mondo.

Una donna vuole darle delle medicine e lei non le vuole, sente che le fanno male. In particolare vuole farle un’iniezione e lei è terrorizzata, non per l’iniezione in sé ma perché sa che una di queste iniezioni le sarà letale.

Io chiedo, Sofia chiede, a questa signora per quale ragione è legata. La donna risponde seccata che serve così perché Sofia graffia tutti. Nel letto Sofia è molto debole, e forse per questa ragione non è legata alle gambe, è possibile che non ce la faccia ad alzarsi.

In un cambio di scena Fabio mi conduce nella mia stanzetta di casa, e lì al cospetto del Corvo. Vedo bene il Corvo: i suoi occhi fanno paura, sono neri e ha una barba sotto pelle come se fosse uno che si è appena rasato ma ha una crescita della barba esagerata. Sofia è terrorizzata, da sola, a contatto con questo demone oscuro, che lei sente essere tale.

E’ il Signore del Tempo, afferma, e deve bloccare Sofia e fare a pezzi la sua bambola perché non deve essere messa in condizione di crescere (e sviluppare poteri?). Un primo intervento delle Forze di Luce non riesce a rimuoverlo. Fabio sembra saperlo senza saperlo. Infatti poco dopo mi fa soffermare sugli occhi di questo essere e a quel punto compare nel fondo nero degli occhi del Corvo la figura di un sacerdote, con vesti sontuose ma scure.

Sofia sente che non può vincere il Corvo, ma sente anche che lotterà con tutte le sue forze. Lei sa di essere considerata una malata di mente o comunque una diversa, ma sa che ciò che vive nella sua mente è reale.

Fabio mi fa procedere avanti nel tempo, forse per vedere cosa sia accaduto dopo. Ma l’immagine che compare è quella di Sofia che contempla con stupore il suo corpo nel letto. E’ morta in quel letto, legata. Vede sua madre piangere per lei ma sente anche quanto sia liberata da questa figlia difficile.

Fabio chiede a Sofia di percepire come si sente nel dopo-morte, e lei si accorge di sensazioni fisiche percepite a livello interiore. Una radianza di figure senza forma muove accanto a lei, un vento soave porta freschezza e lei si sente leggera e felice.

E’ lontano quel tempo, pure appena così vicino, in cui aveva implorato disperata di essere almeno slegata, mentre faceva di tutto per riuscire a liberarsi con le mani.

E grazie a Fabio questa gioia piena di meraviglia viene lasciata inondare i momenti così difficili della sua vita. Quando era nella stanzetta al cospetto del Corvo. Quando era legata nel letto. Sofia prova un sentimento di liberazione che la pervade.

Nell’atto di uscire dal portale del Tempo per ritornare nella realtà ordinaria appena passata la porta vengo investita da un sentimento di gratitudine e una commozione immensa. Avrei pianto per ore.

Un arcobaleno incredibile celebra davanti casa il mio ritorno nel momento presente, e davanti alla contemplazione di una prateria improvvisamente sparisce qualsiasi suono ed il tempo si ferma. Una sensazione potentissima. Mentre io, che ero bloccata durevolmente nella mia capacità di fluire insieme agli eventi, sento improvvisamente riemergere una forza incredibile insieme a quella gioia suprema tutta nel mio cuore. »

 

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