Il Principio Unico dello Yin e dello Yang, con i suoi Dodici teoremi, è la vera base della macrobiotica, la dimenticata fatica di Ohsawa e il suo regalo al mondo, frutto di una ricerca di molti decenni e di una mente brillante e acuta.
In principio fu il leggendario Fu-Hi, nato sulle sponde del Fiume Giallo, che tremila anni orsono per primo osservò il costante inesorabile alternarsi del giorno e della notte, del freddo e del caldo, della luce e delle tenebre. Meditò e vi riconobbe le energie primordiali dello Yin e dello Yang.
Da qui nacque l’I:Ching, probabilmente il testo più corrotto del mondo dalle superstizioni dei secoli, eppure ancora denso di una visione e di una cosmologia altissime.
All’età di 197 anni Fu-Hi morì.
In un’altra epoca senza tempo fu il dono alla terra di Lao Tzu, il grande filosofo taoista.
Lao-Tzu avrebbe portato nella tomba la sua conoscenza se non fosse che a un certo punto, avvilito dalla degenerazione della società del tempo, decise di oltrepassare i confini del mondo (i confini del Tibet), dove una guardia di nome Yin Xi lo fece passare a condizione che egli mettesse per iscritto il suo sapere.
Così nacque quell’incomparabile gioiello di letteratura fondamentale che prende il nome di Tao-Te Ching, malamente traducibile come “Il Libro della Via e della Virtù”.
Chi era davvero Lao-Tzu? Un drago certamente. Parola di Confucio, che in un leggendario incontro col Maestro sentì liquidare la propria estetica filosofia con le parole: “Ciò di cui tu parli sono solo parole lasciateci da persone le cui ossa sono ormai polvere…” (povero Confucio!).
Confucio ne concluse giustamente:
Gli uccelli volano, i pesci nuotano e gli animali corrono sulla terra. Ciò che corre può essere catturato da una trappola, ciò che nuota da una rete, ciò che vola può essere abbattuto da una freccia. Ma non so come si possa catturare un drago, che sale al cielo sul vento e sulle nubi. Oggi ho incontrato Lao Tzu, che è simile a un drago.
Il Tao Te Ching è IL libro dello Yin e dello Yang, assieme a poco altro, assieme al Chuang Tzu, all’I:Ching – almeno nella sua parte cosmologica.
Cosa dice il Tao Te Ching?
che “Perciò quando il Tao va perduto, appare la virtù;
quando la virtù va perduta, appare l’umanità;
quando l’umanità va perduta, appare la morale;
quando la morale va perduta, appare il rituale.
Il rituale è solo un guscio esteriore della sincerità
e l’inizio del disordine.” (povero Confucio!)
che “Uno ha prodotto due
due hanno prodotto tre
tre hanno prodotto i diecimila esseri.”
o anche che “Il non-essere dà origine all’unità.
L’unità dà origine allo yin e allo yang.
Lo yin e lo yang danno origine
al cielo, alla terra e agli esseri.”
che “Il cielo, la terra e gli esseri danno origine
a tutto ciò che esiste.
Quindi ogni cosa esistente
porta in sè lo yin e lo yang,
e raggiunge l’armonia
mescolando questi due soffi vitali. “
Dunque c’è l’Uno, l’origine, il tutto indifferenziato, che opera nella manifestazione esprimendosi per mezzo di due forze opposte e complementari: lo Yang centripeto e lo Yin centrifugo.
Dal continuo intersecarsi, ricombinarsi e differenziarsi di queste due forze fondamentali si generano tutte le cose. La manifestazione è, quindi, in certa misura, una inevitabile corruzione, implicita nella differenziazione.
Ecco perché “chi è sulla vita del ritorno conosce il Tao” (Tsan-tung-chi – La triplice unità).
La purezza del messaggio taoista non impiegò molto tempo per smarrirsi, e la stessa Medicina Tradizionale Cinese ne è testimone, con le sue compilazioni di rimedi per la lunga vita, di serpenti, di pozioni, di simboli di ogni sorta incomprensibilmente associati con lo Yin e lo Yang.
Georges Ohsawa ha il merito straordinario, ben lungi dall’essergli riconosciuto, di avere sfrondato Yin e Yang dalle migliaia di attribuzioni contingenti e casuali, di averli cancellati dal vocabolario dei sostantivi esotici per riportarli alla loro dimensione fondamentale, al loro significato primo.
Il Principio Unico o Principio Unificante dello Yin e dello Yang, con i suoi Dodici teoremi, è la dimenticata fatica di Ohsawa e il suo regalo al mondo, frutto di una ricerca di molti decenni e di una mente brillante e acuta.
Eccoli, i teoremi del Principio Unico, preceduti dall’esposizione dei Sette principi dell’Ordine dell’Universo:
L’Ordine dell’Universo: Sette principi dinamici universali che descrivono il mondo relativo e le sue relazioni con l’Infinito Universo (Unità).
1) Tutti i fenomeni visibili e invisibili sono manifestazioni dell’Unità.
2) Tutti i fenomeni visibili e invisibili sono diversi gli uni dagli altri.
3) Tutti i fenomeni visibili e invisibili sono in costante mutamento.
4) Tutti i fenomeni visibili e invisibili hanno un inizio e una fine.
5) Tutti i fenomeni visibili e invisibili hanno un diritto e un rovescio.
6) Più grande il diritto, più grande il rovescio.
7) Tutti gli antagonismi sono complementari.
Il Principio Unificante: Dodici teoremi dinamici universali che descrivono la creazione e il funzionamento del mondo relativo.
- L’Unità (infinita espansione) si manifesta continuamente, in ogni luogo e momento, come divisioni di sè stessa che creano due forze: centrifugalità (espansività) e centripetalità (contrattività).
- Definiamo centrifugalità “Yin” e centripetalità “Yang”.
- Yin e Yang mutano costantemente l’uno nell’altro.
- All’estremo dello sviluppo, Yin produce o diventa Yang e Yang produce o diventa Yin.
- Yin attrae Yang e Yang attrae Yin.
- La forza di attrazione tra Yin e Yang è maggiore quando la differenza tra essi è maggiore, e minore quando è minore.
- Yin respinge Yin e Yang respinge Yang.
- La forza di repulsione tra Yin e Yang è minore quando la differenza tra essi è più grande, e maggiore quando è più piccola.
- Yin e Yang, combinati in un’infinita varietà di proporzioni, producono l’energia e tutti gli altri fenomeni visibili e invisibili.
- Nessun fenomeno è solo yin o solo yang; tutti i fenomeni sono composti sia di Yin che di Yang.
- Nessun fenomeno è bilanciato; tutti i fenomeni sono composti di ineguali proporzioni di Yin e Yang.
- Tutti i fenomeni sono yang al centro e yin in superficie.
«Il Principio Unificante di Yin e Yang», scrive G.O. (in Macrobiotica: La via della guarigione), «non è altro che la legge del Mutamento, base delle grandi religioni dell’uomo. La vediamo all’opera ogni giorno delle nostre vite, ma ne siamo spesso inconsapevoli. La notte diventa giorno. La malattia diventa salute. L’ignoranza diviene saggezza… E viceversa. Se lo Yin non diventasse Yang, allora cosa farebbe? Se gli scolari fossero già istruiti, come gli si potrebbe insegnare? Tale è il meccanismo della Giustizia Assoluta: la legge yin-yang, che governa tutti i fenomeni, visibili e invisibili.»
L’utilità dei principi e dei teoremi dinamici formulati da Ohsawa in terapeutica è importantissima, e spiega il perché delle guarigioni macrobiotiche, così come dei fallimenti.
Lo Yin e lo Yang di G.O, hanno criticamente osservato in molti, differisce dallo Yin e dallo Yang della tradizione, quanto a molti riferimenti simbolici. Ad esempio la terra, tradizionalmente associata allo Yin, per questo maestro è Yang. Questa frequente critica rivela l’ignoranza degli scritti di Ohsawa, il quale invece bene spiega il punto:
«In principio, più di quattromila anni fa, il cielo, o spazio infinito, era considerato il supremo simbolo dello yin, e la terra il supremo simbolo yang. Il cielo, essendo spazio infinito, sconfinata espansione, era considerato rappresentativo dello yin, la forza centrifuga. La terra, al contrario, era considerata yang, la forza centripeta.
Più tardi, i metafisici descrissero il cielo come sorgente di tutti i fenomeni ed esseri nel mondo, inclusi tutti i corpi celesti (la forza maggiore, o divinità suprema), e lo classificarono come yang. La terra fu considerata yin.
Metafisicamente parlando il cielo, spazio infinito, può essere definito yang, il massimo creatore. In senso fisico, invece, il cielo – spazio infinito, l’espansione senza confini – può essere definito yin, la massima passività entropica.
Da questo punto di vista, la terra è compatta e yang.
Nella vecchia medicina cinese, l’intestino tenue, la vescica, lo stomaco, l’intestino crasso, ecc. sono classificati come yang mentre il cuore, i reni, il pancreas, il fegato, ecc. sono classificati come yin. Questa è una classificazione metafisica. Fisicamente parlando, va rovesciata: tutti gli organi cavi sono yin, essendo passivi e ricettivi; tutti gli organi solidi, caratterizzati da densità e compattezza, sono yang (stomaco, intestini, vescica, polmoni, ecc. sono yin; fegato, reni, cuore, pancreas, ecc. sono yang).
Noi viviamo in un’era scientifica e fisica. Abbiamo quindi bisogno di un’aggiornata classificazione fisica per unificare la terminologia per l’introduzione del Principio Unico in tutte le scienze naturali, oltre che in medicina, così come in tutte le scienze culturali. (…).»
(da La filosofia della medicina d’Estremo Oriente)
Ohsawa risalì dunque, con un’operazione che potremmo quasi definire archeologica, all’originaria esplicazione delle due forze, descrivendone la radice fondamentale. Ciò ha consentito di trovarsi in mano quella che egli definiva una vera e propria bussola, capace di far riconoscere la natura Yin o Yang di tutti i fenomeni immediatamente:
«“Uno produce due, e due produce tre”, dice Lao Tzu. Il “tre” delle sue parole rappresenta tutto ciò che esiste in questo mondo relativo (dopo che l’Unità si divide, creando la polarità duale: Yin e Yang). Le divisioni successive producono continuamente un’infinita varietà di fenomeni. Quando una forza ne incontra un’altra (Yin e Yang si incontrano), si formano spirali, producendo così ancora più fenomeni. Questo processo si ripete senza sosta, ovunque, costantemente.
Yin è la centrifugalità: la forza di espansione, dilatazione e diffusione. Yang è la centripetalità: la forza di contrazione, restringimento e coesione.
Lo Yang genera il calore, la luce, la radiazione infrarossa, l’attività, la secchezza, la densità, la durezza. Lo Yin produce il freddo, l’oscurità, la radiazione ultravioletta, la passività, l’umidità, la leggerezza e la morbidezza.
Dire che qualcosa è “yang” significa che il suo Yang (forza centripeta) eccede il suo Yin (forza centrifuga), ed è vero il contrario quando parliamo di qualcosa come “yin”. Ad esempio, a confronto della donna, l’uomo è più attivo, compatto e duro. Il suo corpo è in realtà meno elastico rispetto a quello di una donna. Inoltre la percentuale di globuli rossi nel suo sangue è più elevata. Questi fattori (assieme a molti altri) sono tutti indicativi del fatto che lo Yang (forza centripeta) è maggiore negli uomini che nelle donne.»
Cosa avvenne dopo la morte di Ohsawa, avvenuta nel 1966?
I sette principi e i dodici teoremi furono dapprima ritoccati e in seguito abbandonati. Michio Kushi modificò in particolare il settimo principio per farlo “combaciare” con le esperienze terapeutiche: “Grande yin attrae piccolo yin. Grande yang attrae piccolo yang”. La tesi contraddice palesemente la dinamica della relazione di forze, perché contraddice il principio di complementarietà.
Yin e Yang, inoltre, non bastarono più. Furono reintrodotti i “cinque sapori” della medicina tradizionale cinese, legati ai cinque elementi.
Il seguente diagramma illustra perché si trattò di una operazione non necessaria e anzi di un marcato passo indietro:
Proseguendo sulla strada della differenziazione si giunge alle mille terapeutiche fino all’analiticismo ma anche alle superstizioni delle medicine d’Oriente e d’Occidente.
E’ per questo motivo che in tutte le sue opere Georges Ohsawa ribadisce costantemente la semplicità della “bussola” macrobiotica: Yin, Yang e nulla più.
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Kybalion di Ermete Trismegisto 1908
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Kybalion
https://en.wikipedia.org/wiki/Sagen_Ishizuka
http://www.macrodiet.com/Contributors/Kulungian-SagenIshizuka.shtml