Gli Erewhoniani hanno una particolarità, si riconoscono come due fratelli che si ritrovassero dopo 25 anni di separazione.
Gli Erewhoniani hanno un’iniziazione comune e sviluppano un riconoscersi naturale che potrebbe essere chiamato gratitudine.
Dal 1966, il Principio Unico è entrato nella mia vita attraverso le arti marziali e ho incontrato molte persone definitesi come studenti di Macrobiotica o del Principio unico, altri detti Sensei dell’Aikido, ma pochissimi di loro sono Erewhoniani nel vero senso della parola.
Infatti, come dice Confucio ne Il Giusto Mezzo:
“La legge unica non può variare dello spessore di un capello;
se potesse variare, non sarebbe una legge.
Pertanto, il saggio guarda con rispetto ciò che non si vede“
Dopo la morte di George Ohsawa, nessuno rimase come guardiano della VIA (DOSHU) e molti dei discepoli volevano portare un tocco personale al suo insegnamento, al punto che la “Macrobiotica” si è fortemente yinizzata nel tempo, le cose semplici sono diventate complicate. Queste interpretazioni e improvvisazioni sono state probabilmente sviluppate con buone intenzioni, ma hanno screditato e dato un’immagine negativa dell’insegnamento tradizionale di Georges Ohsawa.
La dialettica del Principio Unico è in un certo senso un principio GENERICO (vale a dire, può applicarsi a tutto); come in matematica l’algebra dà risultati alle equazioni (il Principio Unico e le sue leggi sono le equazioni e le relative incognite Yin e Yang)
Ohsawa: “la pratica senza la teoria è pericolosa, la teoria senza pratica è inutile“.
È per questo motivo che i 7 principi e i 12 teoremi sono di grande importanza e che dovremmo SEMPRE farvi riferimento.
Fabio Procopio è un custode.
Gli attuali mezzi di comunicazione ci hanno permesso di trovarci o di ritrovarci, Fabio e io, anche se non ci conoscevamo.
In primo luogo, Fabio mi ha immediatamente colpito perché non distorce l’insegnamento di Georges Ohsawa ed è in costante ricerca personale.
In secondo luogo: non vende l’insegnamento, lo condivide.
Distribuisci, distribuisci, diceva G. Ohsawa.
Terzo, quello che sento è che lui ha un elevato concetto della parola giustizia, nel senso spiegato da G. Ohsawa.
Un Erewhoniano non ti dirà mai cosa devi fare, ma ti mostrerà la strada.
Grazie al suo approccio, alla sua passione, Fabio racconta il sogno degli Erewhoniani di G. Ohsawa, che continua a farsi strada incontro a chi vuole prendersi la briga di seguirlo.